(Roma). “Siamo stati di fatto considerati servizio di prima necessità: hanno chiuso una serie di attività ma non questo. Ma tutte le responsabilità e gli oneri sono a carico nostro”, Antonello Badessi si tira su con la mano la mascherina “autocostruita” come forma di protezione per il Coronavirus. Lui, come tanti altri rider dei servizi di consegna a domicili, continua a lavorare nonostante l’emergenza. “Le aziende ci mandano le mail con le regole della distanza di sicurezza, quando invece dovremmo ricevere i dispositivi di protezione individuale”, spiega. “Se risulto positivo, non ho copertura di malattia”, racconta mentre continua le consegne, “infatti molti si fermano. Non li biasimiamo anzi: una pizza e un panino non valgono la salute. L’appello è: o ci fate fermare con una sicurezza di reddito, o ci date tutele” (Roberta Benvenuto/alanews)