Infermiera: “Qui dentro si piange e si muore. Lavoriamo per 1600 euro, ma non molliamo”
“Qui dentro si piange sempre: la gente soffre, tanti ce la fanno, ma in tanti muoiono, e muoiono male.” A Circo Massimo, su Radio Capital, il racconto struggente di Maria Cristina Settembrese, 54 anni, infermiera infettivologa del reparto di sub-intensiva dell’ospedale San Paolo di Milano, in prima linea da giorni per fronteggiare l’emergenza coronavirus. “Sono persone sole, nessun parente può entrare a dare loro sollievo, sono sotto dei caschi e non riescono a parlare bene. Hanno solo noi, quando entri là dentro sei il loro raggio di sole”. Settembrese rivela: “Non ci fanno più i tamponi, almeno finché non ci sono sintomi. E non lo trovo carino”. “Sono 34 anni che faccio questo mestiere”, conclude, “prendo 1600-1650 incluse tutte le notti e le festività. Siamo bistrattati, si sono ricordati tutti di noi con il coronavirus. È una vergogna, ma non molliamo”…
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