Lavoratori finiti in terapia intensiva e giovani ricattati: così Dalmine ha tenuto aperto la fabbrica
Alla vigilia della Fase 2 e con la proposta della Lombardia di riaprire le attività produttive dal 4 maggio, il caso Dalmine è rappresentativo di come un’azienda come quella della Bergamasca – considerata strategica ai fini della produzione di bombole d’ossigeno – abbia tenuto aperto diversi reparti per la produzione di beni non essenziali. Perché la legge glielo ha consentito. Il bilancio finora: due operai deceduti e altri finiti in terapia intensiva, e giovani precari costretti a lavorare da volontari nella filiera più rischiosa …
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